Giovanni Testori

Periodico

una dialettica della nuova pittura

Una dialettica della nuova pittura

È probabile che al centro di molta pittura nuova ci sia un fermento dialettico: figurativamente, questo fermento potrebbe essere rinvenuto nella tematica che si stabilisce fra esigenze della forma e esigenze del colore. Se si tien conto dell’errore storico, meglio, di rapporto storico che ha formulato il Novecento, come del resto la metafisica, consistito nel

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1946.P01

Manifesto del realismo di pittori e scultori [G. Ajmone, R. Bergolli, E. Bonfante, G. Dova, E. Morlotti, G. Paganin, C. Peverelli, V. Tavernari, G. Testori ed E. Vedova]

Dipingere e scolpire è per noi atto di partecipazione alla totale realtà degli uomini, in un luogo e in un tempo determinato, realtà che è contemporaneità e che nel suo susseguirsi è storia. Consideriamo pertanto esaurita la funzione positiva dell’individualismo e ne neghiamo gli aspetti, in cui si è corrotto (evasione, sensibilismo, intuizione). La realtà

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