Giovanni Testori

Periodico

I cinquanta centauri dell’Apocalisse

Eccoli! Eccoli! Tra i distesi, o aggrovigliati, lungo i marciapiedi e in mezzo alle strade, -oltre che tra i vaganti, ombre catturate dalla fine seppur da essa non completamente assunti, v’era chi ancora riusciva a gridare. Così facendo gli urlanti sembravano indicare nell’orda dei centauri i responsabili o, quantomeno, i complici del disastro e della […]

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Critici e artisti alla “Carta”

Entrée: Gengive di riso avec sauce portuguaise. Guido Ballo: Timballo d’astratto. Achille Bonito Oliva: Transfrittura decompote. Roberto Tassi: Dessert di remoti passi. Cy Twombly: Consommé Monet aux grandes larmes d’épinards. Ennio Morlotti: Bacarozzi alla pseudo-Cézanne in salsa Gola. Alberto Burri: Feuilleté di cellotex à la demi-deuil. Francesco Clemente: Coppie di branzinetti-gay in vasi Ming. Piero

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Non cercate Fidia. Il suo nome è tribù

È impossibile immaginare un contrasto più totale e crudele, una lotta più all’ultimo sangue, di quella che Firenze, issando sugli spalti del Belvedere questa folla, questo esercito di sculture africane, ha aperto nel suo stesso cuore; anzi nel corpo della sua stessa tradizione, là dove la forma regnò sovrana e, per secoli, ebbe ad assumere

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La lezione dei giovani

L’estate s’era avviata con una ben strana descrizione della nostra gioventù; strana, parziale e interessata. Stando alle cronache, tutte sovreccitate nei ritmi e nei colori, ma pochissimo fedeli nel riferire la miseria di certi, connessi particolari (leggi, ad esempio, quello della diffusione e, forse, dell’iniziazione alla droga), pareva che gli adolescenti e le adolescenti, i

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Una civiltà costruita sulla lava

Anni fa, in occasione del premio Etna-Taormina, m’accadde di sostare per qualche giorno a Catania. Un sole te nero e, insieme, feroce pareva penetrare case, palazzi, chiese, strade, campi, muri e dirupi; penetrarli e rivelarne l’ossa. Erano ossa all’apparenza bianche, in realtà grige, quasi nere, come se quella terra e quel popolo avessero da seco

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Sofferenza e gioia in questa «Crocefissione»

Questa immagine, tersa come la luce di un’alba, segna il culmine della «Sacra rappresentazione» che, il pomeriggio di domenica scorsa, qui, a Milano, nel cortile del Vecchio Seminario di Corso Venezia, dunque nel cuore della nostra città, hanno dato i giovani e giovanissimi handicappati della «Nostra famiglia» di Conegliano; da quel cuore essa passa, tremando,

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La cultura come strumento per la ripresa della vita

A un anno di distanza dalla grande allocuzione che Giovanni Paolo li ebbe a pronunciare all’Unesco, il 2 giugno del 1980, il «Centro culturale S. Carlo» di Milano, in collaborazione coi centri «M. Kolbe» di Roma, «C. Toniolo» di Verona e «Il Portico del Vasaio» di Rimini, ha indetto, presso il Museo della Scienza e

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