Giovanni Testori

Periodico

Il colore è proprio di ferro

Chi varchi la soglia del palazzo per salir poi in galleria, si troverà lì, a sbarrargli il passo, un’enorme scultura in bronzo; una scultura che verrebbe subito voglia di definire dell’età del ferro. Le gambe divaricate, le braccia atteggiate nel gesto d’un lanciatore di pietre, o di giavellotti, questa superba opera di Markus Lüpertz sembra […]

Il colore è proprio di ferro Read More »

Gli piacciono le figure rovesciate

Quando la critica italiana, che ama nominarsi d’avanguardia, disegna il panorama di questi ultimi decenni, sembra soffrire di qualche oscuro complesso antialemanno, ovvero d’una disarmante (e preoccupante) ignoranza. Di certo, sembra che il non aver colto e registrato certi atti fondamentali quando accaddero in quel di Berlino, le impedisca di coglierli, capirli, sistemarli e registrarli

Gli piacciono le figure rovesciate Read More »

Ma il decoro è un’altra cosa

Di tanto in tanto s’affaccia il tema dei monumenti, o delle sculture monumentali, in rapporto alle nostre città; nel caso specifico, in rapporto a Milano. Chiamarlo problema significherebbe assegnarli un peso che esso assolutamente non possiede. Esistono in tutte le città del nostro Paese e, dunque, anche a Milano, necessità primarie ed ultimative che riguardano,

Ma il decoro è un’altra cosa Read More »

Novellara: e fu subito cera

Conservo ancora, ben viva, la memoria della morbida, ambigua, funebremente complessata fascinazione con cui m’accolse Lelio Orsi (1511-1587) al primo incontro; accadde, anche quella volta, a Reggio; era il 1950. Tanti anni sono passati da allora e, attorno all’isolatissimo, elitario maestro di Novellara, la critica s’è a lungo esercitata, facendosi spesso filologicamente mimetica della si

Novellara: e fu subito cera Read More »

La luce di Giovanni che inondò Scoto

Esistono libri che al loro apparire, o riapparire, sembrano invocare l’immediatezza, se non addirittura l’istantaneità, d’una recensione, quasi contenessero in sé ben più d’un dubbio circa la brevità e la labilità dei loro significati e della loro durata. Altri ne esistono, pel vero rarissimi, i quali paiono non chieder nulla; e che, comunque, presi tra

La luce di Giovanni che inondò Scoto Read More »

Cinque Signorine in lotta con Picasso

PARIGI – Cinque anni dopo che Picasso le aveva licenziate (1907), in quel proditorio, tragico, furibondo e ringhiante «non- finito», su cui egli stesso avrebbe tanto insistito, credo per indicarne la natura d’opera perennemente aperta ed inulta, André Salmon chiamava Les Demoiselles d’Avignon «champ de manoeuvres»; otto anni dopo, con eguale, anzi con più pertinente

Cinque Signorine in lotta con Picasso Read More »

Se il racconto è «naïf»

Organizzate da Verona ricordiamo, nei percorsi artistici degli ultimi anni, alcune mostre di vivissimo interesse e di profondo, lucido studio; ultima, quella, memorabile, dedicata alla «miniatura». Seguendo la strada di Licisco Magagnato, scomparso da poco, Sergio Marinelli che, del Magagnato, fu, per anni, giovane e attivissimo compagno di lavoro, propone, oggi, all’attenzione di quanti amano

Se il racconto è «naïf» Read More »

Torna in alto