Giovanni Testori

Periodico

C’era una volta in Lombardia…

Rammento bene il lontano, lontanissimo giorno in cui mi decisi a percorrere la Valcamonica in cerca d’uno dei più grandi padri: Gerolamo Romano, detto il Romanino; talmente detto, credo, per la stazza fisica che m’è sempre parso di riconoscere in quella d’un personaggio che, ammiccante, appare, scompare e riappare in molte sue opere e, altresì,

C’era una volta in Lombardia… Read More »

Piranesi, l’immenso teatro aperto su Roma

Quando, dopo averlo a lungo compulsato, chiudiamo questo straordinario volume (Giovan Battista Piranesi: Vedute di Roma della collezione del Duca di Wellington, prefazione di Sebastiano Grasso — Sugarco edizioni) abbiamo l’impressione che, dai bordi d’ognuna delle tavole che lo compongono, sia cresciuto e si sia espanso verso l’esterno l’indicibile e trionfante verzicar nero dei sepolcri

Piranesi, l’immenso teatro aperto su Roma Read More »

1918: buon compleanno, Rivoluzione!

Chissà cosa dev’essere stato il 25 ottobre 1918, primo anniversario della Rivoluzione, in quel di Vitebsk, il mitico villaggio natale di Chagall, cui Chagall stesso dedicherà il meglio del proprio «poema» in pittura; e si tratta, talvolta, come qui, d’un meglio affascinante e inobliabile, come per un gran «cantare» di popolo. Qualche giorno prima, il

1918: buon compleanno, Rivoluzione! Read More »

Max primo, imperatore del Surrealismo

Se, davvero, com’è stato più volte affermato e con orgoglio dagli interessati, il fine primo e ultimo del surrealismo era quello «di cambiare la vita», è necessario affermare subito che tale fine venne clamorosamente disatteso, non per violenza della società contro cui il surrealismo intendeva agire, ma per impotenza propria; certo, e comunque, per essersi

Max primo, imperatore del Surrealismo Read More »

Canto di morte per una Medusa

Esistono, nella storia dell’arte, opere che nessuno avrebbe voluto venissero immaginate e, men che mai, realizzate, ancorché tutto ciò che sta loro alle spalle, attorno e dopo, sembri averle minacciosamente volute. Sono opere in cui si congela, per sempre, e diventa così atto eroicamente definente, una congerie aggrovigliata e insolubile di quelle contraddizioni che la

Canto di morte per una Medusa Read More »

Torna in alto