Giovanni Testori

Periodico

E il padre decise di perdonare

Spogliato e, dunque, liberato da tutte le sovrastrutture, da tutte le incrostazioni, da tutte le luci subdole e ingiuriose, e riprecipitato nell’abisso vertiginoso della storia del cosmo e dell’uomo, il Natale è un attestato d’amore infinito e d’infinita «terribilità»; un attestato di perdono; anzi, è il perdono stesso; il perdono assoluto; e poiché immeritato e gratuitamente […]

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Una lettera dal carcere: la nostra storia sia di lezione

Un giovane, che ebbi modo di conoscere nei cosiddetti «cortili di passeggio», durante la visita, per più sensi straziante, che seguì la Messa celebrata, la mattina di Natale, nelle carceri di S. Vittore, dal nostro Cardinale, Carlo Maria Martini, m’ha inviato una lunga lettera, datata 31 dicembre 1983; lettera che non ho modo di pubblicare

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Perché proprio loro, i «Promessi Sposi»

A pochi giorni dal varo di suo nuovo lavoro teatrale, l’autore traccia il filo di sconfinato amore che lo lega all’opera del Manzoni tanto «zonata» alla sua Lombardia, dove già aveva trasferito l’«Hamlet» (in tre appuntamenti), il «Macbeth» e l’«Edipo». Il cuore, la passione, l’arte degli attori e dei registi che hanno lavorato con lui:

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Quel «gran lombardo» che seziona lo stile

Schivo e massiccio; tenero e possente; sempre in ordinata «rivolta» con sé e con gli altri (forse perché la sua «rivolta» è, primariamente, quella del civile nitore e del civile rispetto); accesi gli occhi da una lucentezza «ticinese», forse di già svizzera (la «sguizzera» dei canti di Brianza), Dante Isella l’incontro di rado (e me

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Dentro le contraddizioni della poesia di Rimbaud

«L’automne déjà!» – così attacca (e stacca), in una bruma ben più metafisica che temporale; così ascende e precipita, sconsolato e furioso, sfasciato di colpe e irto di glorie, angelicamente umiliato e satanicamente illegale e superbo, l’ultimo atto della «Saison» rimbaudiana. È, per l’appunto, l’«adieu»; ma, addio a chi e a che? Protervamente, atrocemente, saremmo

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Testori replica a Pannella sulla droga

Quando avvia le sue battaglie, Pannella usa per loro, con preferenziale frequenza, l’aggettivo di «civile». Anche nella sua lettera pubblicata ieri sul «Corriere» a proposito della liberalizzazione della droga, elencando le lotte che il suo partito ha svolto, a suo giudizio sempre per il bene del Paese, adopera tale aggettivazione. Forse se si provasse a

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Incredibile: un traffico di feti per l’industria della cosmesi

Prima d’accostare questo tragico argomento, è forse il caso, per chi scrive e per chi legge, mettere in fila una serie di fatti; una serie, anzi, di disumane vergogne. 1977: uno dei maggiori quotidiani giapponesi pubblicamente denuncia: «La Corea del Sud ha mandato negli Stati Uniti, in questi ultimi sei anni, quattromila feti all’anno. Il

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Il Papa pellegrino nelle terre di San Carlo

La grande, laboriosa Milano; Milano che vive, come forse nessun’altra città d’Italia, la dura, difficile tensione del presente e che la vive nelle luci e nelle ombre, nelle vittorie e nelle sconfitte, nelle glorie e nelle vergogne, nelle speranze e nelle disperazioni che ne conseguono; e, con lei, la Lombardia più intimamente legata alle memorie

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S. Carlo, il dramma della santità

Si chiude oggi il quarto centenario della morte di Carlo Borromeo e, forse, non è improprio tentare un primo sunto di come, nella presente occasione, l’enorme, drammatica santità della sua esperienza sia stata avvicinata, studiata e proposta. Scrivere quel che il lettore leggerà, presuppone che qualcosa di comune, un medium indifferente ed opaco, quasi si

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Renzo e Lucia in teatro

La «manzonità» (o dovremmo chiamarla, più fisiologicamente, «manzoneria»?) fu, è e sarà per chi scrive (almeno per come ai viventi è dato prevedere il loro proprio futuro) l’avito paese, l’avita casa; quello e quella cui si torna, senza bisogno di bussar alla porta, allorché la stanchezza rende impossibile procedere nella devastazione dell’esistere. Neppure a farlo

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