Periodico

Quando intesi che l’Ufficialità preposta in Milano a seguire le vicende dell’arte andava preparando un «Omaggio a Tiziano», mi parve logico supporre (ed, insieme, sperare) che un capitolo di quell’omaggio sarebbe stato riservato a cosa aveva determinato, dentro la cultura figurativa milanese, la presenza d’un quadro del Vecellio in una delle Chiese più colme di […]

Con questo libro (Francesco Porzio: L’universo illusorio di Arcimboldi – Edizioni Fabbri) scende in campo e, possiamo star certi, per dar ben più d’una sorpresa, un critico nuovo; giovanissimo, ma dotato già d’una perizia sorprendente che, lungi dal restar ferma all’armatura filologica di cui dispone, l’usa per muoversi sul terreno, in cui l’ultima critica non

Salvo alcuni accenni all’errore di rappresentare la classe operaia in veste paternalistica, dunque in autonomia (errore che fu di tutto quasi il neorealismo) e altri riguardanti lo specifico teatrale, riletta a trent’anni di distanza, l’intervista mi fa un poco sorridere. Tra l’altro, non sembra nemmeno presentire che, dopo due mesi d’esauriti a Roma, alla «prima»

Con Alberico se ne va un grande compagno di vita, la vita, intendo, di tutti i giorni; ed è duro dolore per chi scrive e per quanti, come Federica, Giovanni e Sebastiano, con lui formavano un gruppo di quasi quotidiana partecipazione. Ma, con Alberico Sala se ne va un pezzo irrecuperabile di Lombardia, un pezzo

«Pietà l’è morta»: così, tragicamente così, e con il magone che ci stringe la gola, conviene scrivere sulla fronte dell’Italia, in un modo o nell’altro emergente. Le notizie di come quell’Italia si sia venduta e stia, di nuovo, vendendosi all’oscura gioia del denaro, costi quel che costi, per l’appunto, com’è nel caso presente, anche la

«La causa e la ragione per cui cominciai a scrivere fu, per parte mia, che la fedele di Cristo un certo giorno era venuta ad Assisi alla chiesa di San i Francesco, dove io ero allora frate conventuale, e mentre stava seduta alla porta della chiesa si era messa a gridare fortemente…; inizia così il

Di tanto in tanto ci domandiamo, straniti, quanto tempo sia trascorso da quando l’Italia – beffata dai giochi dei partiti, sconciata e umiliata dagli scandali, devastata dai ladri, che di quei giochi vivevano, e con essi camuffavano la volontà, non già di governare, bensì di rimpinguarsi – sentì d’esser giunta al limite della propria pazienza.

A quest’ora, nel penitenziario di Walla Walla, tutto è già stato eseguito e tutto è tornato, per dir così, nella quiete; lo Stato di Washington può ritenersi soddisfatto d’aver messo in atto ancora una volta il suo torvo, degenerato sentimento di che cosa sia la giustizia, se è vero che ben l’89 per cento dei

Caro direttore, mi chiedi così, di colpo, mentre su questa terra carica di vergogne, di sconfitte, di fame, di soprusi e di morte sta scendendo un’altra volta la sera, un parere su quanto il Vaticano ha deciso circa il diritto totale e, dunque, il totale dovere a fare che resti vita quella che nei modi,