Giovanni Testori

Periodico

Così muore un drogato

Alcune sere fa, a Bergamo, nella stazione delle autolinee, Gianluigi Crotti, disoccupato e tossicodipendente di 29 anni è morto dissanguato. Forse in crisi d’astinenza, il giovane ha sferrato un calcio nella vetrata d’una porta ed è crollato a terra; una scheggia gli è entrata nel polpaccio destro tranciandone l’arteria femorale. V’era, nella stazione, molta gente.

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Restano i bavagli e sono quelli veri

Si parla qui, di teatro, e si parla avendo avuto, nel nostro lungo e sussultante cammino, un caso di vero e proprio linciaggio censorio e moralistico, che arrivò fino all’affissione, sulle mura della città, di sequele di manifesti invitanti, senza mezze misure, a «cacciar via da Milano» le nefandezze della povera, disperata Arialda (1961). Bollati

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Il mondo cambiato da una croce

Con questa nuova Lettera apostolica Giovanni Paolo II è sceso nel cuore dell’uomo, toccandone il centro tribolato e sofferente, ed è giunto là, dove, da quei triboli e da quelle sofferenze, s’alza l’antica domanda di Giobbe: «perché?» V’è sceso con la certezza e, insieme, con la comprensione tremante e infinita che gli viene dall’aver aderito

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Cristo e il samurai. La straordinaria storia di Kei Mitsuuchi arrivato dal Giappone sino ai piedi della croce

Chi intendesse spiegare, coi metri corretti della critica, ma altresì con quelli più rigorosi e complessi della storia dell’arte, un avvenimento e, dunque, una presenza com’è quella di Kei Mitsuuchi all’interno della cultura europea, rimarrebbe, più che deluso, arrovellato dentro una serie di domande, forse, di spine e di ferite, sortir dalle quali non gli

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La carità riapre il corso della storia

Il servizio che Il Sabato propone è, con ogni certezza, uno dei più esatti e, comunque, uno dei pochissimi degnamente proponibili fra quanto sono fin qui apparsi sul tema dei terroristi; perché il tema affronta, senza nessuna presunzione d’esaudirlo, armato, anzi, di una passione profonda e, in eguale misura, di una profonda volontà obiettiva, fatti

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Exit Eduardo. Ascoltate il silenzio

Se esiste un evento cui Eduardo avrebbe dovuto avere assuefatto o, quantomeno, indotto i suoi infiniti ammiratori (e chi scrive si trova compreso nel non trascrivibile numero), questo è il silenzio; proprio quel silenzio che introduce in quella parte dell’esistenza che si fa mistero: mistero d’ogni frammento della quotidianità; e mistero del suo «dopo» in

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Svegliarsi una mattina nel 2033. Il futuro, ecco il tema. Per pensare al presente

Pronunciare, oggi, la parola «futuro»; usarla; scriverla; assumerla a tema del proprio esistere, pensare ed agire; dunque porla al centro, discuterne; pare a me che, per far questo, occorra, oggi, un grado sconfinato, o di incoscienza, o di indifferenza, oppure di quella particolare, tesissima e tragica pazienza cui, anche nella presente occasione, non riesco ad

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