Giovanni Testori

Periodico

Versi fatali

In questi decenni s’è voluto monumentalizzare Montale, ma la vera triade del nostro’900, quella dei poeti totali, che hanno toccato di più l’indicibile, che è proprio della poesia, è fatta da Campana, Rebora e Ungaretti. Non credo esista in tutta la letteratura italiana moderna, e probabilmente anche quella straniera, una poesia dove la partecipazione totale […]

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Quel treno ci chiama responsabili

È probabile che il veder tutto sotto specie politica serva, in prima istanza, per distogliere da noi le responsabilità che, in ogni avvenimento, appena avessimo il coraggio di leggere dentro la nostra coscienza, sentiamo d’avere. Sul terribile attentato del rapido 904 Napoli-Milano, la stampa s’è scatenata nei due filoni che le sono proprii: quello della

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Cristo centro del cosmo e della cultura. Due eventi da meditare

A Milano, si è aperta una mostra sorprendente. Un pittore giapponese, Kei Mitsuuchi, si è cimentato sul tema di Cristo. Intanto la Fondazione Valla ha dato alle stampe i primo volume che raccoglie gli scritti teologici e spirituali dal I al IV secolo. Titolo del volume: «Il Cristo». Sono due avvenimenti straordinari. Abbiamo pensato di

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E se Testori riavesse la penna

Mi domandate se, richiesto, tornerei a scrivere sui problemi che, non tanto riguardano l’arte, quanto la vita. La nomino, provocatoriamente così; nient’altro che vita; cioè la mediocre, allegra, indifferente indecenza cui, piano piano, il Potere sta riducendola. Sì, tornerei. Seppure con ancor più pena, con ancor più dolore e con ancora più rabbia d’una volta;

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Lo scandalo chiamato desiderio

In quelle parole i segni di tanti dolori e di tante gioie, ma anche cicatrici di ignominie subite. Esse aprono ad un’esperienza totale. Era da prevedere, era, anzi, da desiderare (e proprio nella direzione e nel senso del termine “desiderio” così come in esso si parla), che l’intervento di Giussani, al convegno d’Assago, “scandalizzasse”; non

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Così muore un drogato

Alcune sere fa, a Bergamo, nella stazione delle autolinee, Gianluigi Crotti, disoccupato e tossicodipendente di 29 anni è morto dissanguato. Forse in crisi d’astinenza, il giovane ha sferrato un calcio nella vetrata d’una porta ed è crollato a terra; una scheggia gli è entrata nel polpaccio destro tranciandone l’arteria femorale. V’era, nella stazione, molta gente.

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