Giovanni Testori

INVENTARI AUTOGRAFI E CAMPAGNE FOTOGRAFICHE
1969 – 1972 Quattro inventari autografi di Testori
La scoperta di quattro quaderni in cui Testori ha raccolto ed elencato in ordine cronologico le opere pittoriche da lui realizzate tra il 1969 e il 1972 è risultata fondamentale per ricostruire il percorso creativo del pittore in anni cruciali della sua attività. I quattro quaderni fanno parte di un ricco fondo di proprietà della Regione Lombardia e in deposito presso l'archivio dell'Associazione Testori. Testori utilizza l’intera pagina del quaderno per ogni opera, occupando solo la prima riga, con le indicazioni di anno, titolo, misure e piccole annotazioni che possono aiutare l'identificazione e la lettura del quadro. La particolare impaginazione scelta fa pensare che l’inventario fosse originariamente completato dalle riproduzioni fotografiche delle singole opere. Il primo quaderno raccoglie 22 opere, il secondo 19, il terzo 41 e l'ultimo 58. Per la precisione e il rigore con cui sono stati compilati è verosimile che gli elenchi siano stati realizzati a ridosso dell’esecuzione dei dipinti, nel giro di due anni. Con ogni probabilità il primo e il secondo catalogo, chiudendosi rispettivamente con opere datate dicembre e agosto 1970, sono stati compilati in tempi molto vicini, tra la fine del 1970 e i primi mesi dell'anno successivo. Il terzo catalogo si chiude con un gruppo di opere realizzate per essere esposte alla galleria Galatea di Torino tra novembre e dicembre del 1971 e, presumibilmente, è stato redatto poco prima della mostra. L'ultimo elenco contiene un'indicazione con la quale Testori sottolinea la demarcazione tra le opere realizzate prima e dopo la mostra di Torino, completando l’elenco con le opere ad acrilico realizzate dalla fine del 1971. Il quarto quaderno venne quindi redatto verosimilmente all’inizio de 1972 e fornisce informazioni preziose sulla collocazione di alcune opere esposte a Torino e in quell'occasione comprate da collezionisti privati, testimoniando l'interesse del pubblico per l'opera di Testori. Nei manoscritti sono poste anche alcune importanti annotazioni sull’esecuzione delle opere. A lato di ‘K.O. (I)’, Testori annota che le tele da ‘Ritratto di Daniele’ a ‘Le orchidee bianche’, furono “riprese tra giugno e agosto 1970 e rifatte completamente”, probabilmente in seguito ai nuovi risultati acquisiti tra maggio e giugno con Pugile ferito (VI) e K.O. (I). Il gruppo delle nove opere rifatte (‘Ritratto di Daniele’, ‘Grande nudo sdraiato’, ‘Ragazzo che dorme’, ‘Ragazzo che si mette le calze’, ‘Vaso di amarilli’, ‘Ragazzo di schiena con il teschio’,  ‘Ragazzo seduto con il teschio’, ‘Pugile (IV)’, ‘Le orchidee bianche’), per la maggior parte esposte l’anno successivo alla Galatea, probabilmente possedevano caratteristiche simili ai primi tre oli dei pugilatori: fondi colorati e materia meno spessa.
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