Periodico

È scesa a Milano, dalla Galleria Bambaia di Busto Arsizio che, da anni, opera in provincia come spesso non si vede fare nelle grandi città, la mostra di piccoli olii di Franco Francese; pensieri ed appunti; taccuino, si direbbe, di tutta una vita; essi vanno, infatti, dal ‘50 al ‘77. Sono tappe da studiare, una […]

Le strozzature che possono determinare la violenza e la violenza che, a sua volta, legittimerebbe l’insorgere delle strozzature penso abbiano uno stesso luogo di formazione. Esso risiede nella dimenticanza in cui noi, uomini, ci siamo gettati; dimenticanza della nostra origine comune: dunque, del nostro comune destino di figli. La presunta, epperò continuamente tentata, uccisione del

Ogniqualvolta m’accade d’aver tra le mani un programma che intenda, attraverso scritti ed immagini, prepararci al segreto di ciò che, di lì a poco, cominceremo a sentir vedendo o a veder sentendo, mi prende una sorta d’irritazione e di paura; irritazione e paura che qualcosa ci venga troppo duramente suggerito da fuori o, da fuori,

Tra i sentimenti di cui la presente organizzazione o disorganizzazione della vita vorrebbe che l’uomo facesse a meno o che, addirittura, si vergognasse, obbligandolo spesso, dato che i sentimenti sono indissolubilmente legati alla sua natura, a strangolarli nel loro opposto determinandolo così a una sorta di cupa, ancorché rutilante, vocazione all’infelicità, c’è l’amore; l’amore come

AMBROGIO BORSANI L’ellisse di fuoco Editore Bompiani Pagine 143, lire 5.000 Esiste nella cultura lombarda, riconoscibile forse con maggior evidenza nelle arti figurative, una vena che suol chiamarsi «di fronda»; in essa figure cose e paesaggi sembrano particolarmente disposti ad ascoltare e a ricevere in sè le impronte, gli aliti, le suggestioni e i venti

Dolcemente, inesorabilmente, com’è uso dei fatti, tutti, di natura, in poche ore, la neve ha coperto la grande, cara Milano. L’ha coperta, è vero, ma lungi dal seppellirla dentro il suo grembo, tanto più tenero e caldo, quanto più sembra algido e duro, l’ha rivelata a se stessa. Ne ha, per dir così, ridestato l’antico

«La verità è inscindibile dall’amore e l’amore si paga. Il vero amore è pronto a ogni sacrificio; per conseguenza, ha un suo prezzo. Una verità che non costi nulla, è una menzogna…» — poi, poco più avanti: «… la verità ha sempre unito gli uomini e i popoli» — così diceva ai suoi parrocchiani, in

Per quel che potrà essere o non essere, valere o non valere, la decisione d’affrontare, con «Erodiade» seconda, la regia non è stata determinata altro che da uno stato di tensione e di necessità nei confronti del testo, nei confronti della scena e nei confronti della platea; in una parola, nei confronti del teatro. Rileggendola,

Si è soliti dire non certo per mera supposizione, bensì perché solitamente corrisponde ai gradi della verità, che un artista arrischi, dopo morto, una subita e come necessaria quarantena; soprattutto se sia stato artista che, in vita, produsse enormità d’interessi e di rumori, polemiche, ammirazione, celebrità e fama; un artista, insomma, che segnò di sé

Rara cosa, rarissima, anzi, è che una galleria privata giunga a realizzare una mostra di De Pisis come quella riuscita all’ «italiana arte», appena si pensi che i 31 oli esposti arrivano a coprire l’intero percorso del maestro. Partendo dalla tavoletta, con ogni probabilità anta d’un piccolo armadio di casa, datata al 1908 (due pesci