Giovanni Testori

Periodico

Dürer, bulino pieno di misteri

Sembrerebbe pressoché impossibile veder stretta entro le brevi dimensioni d’una quarantina di stampe di Albrecht Dürer (1471-1528) stretta e, per dir così, incatenata in una morsa tanto più lucida quanto più difficoltosa, l’immensità d’un mondo figurale che contiene in sé i misteri più profondi dell’universo e che, di quei misteri, vuol decidere il senso e […]

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Il mondo di plastica di monsieur Fragonard

PARIGI— Come nell’immenso universo, che ospita il nostro pianeta, anche nel ridottissimo, seppur sublime universo dell’arte, i venti usano cambiar forza, senso e direzione. Alcuni di tali mutamenti, senza farsi Bernacca, è possibile prevederli; altri arrivano così repentini da parer, lì per lì, ingiustificati e, dunque, ingiustificabili; o giustificabili solo ricorrendo alla saturazione di ciò

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Tutti i Capricci del gran Canal

VENEZIA – Credo che il merito più sottile, persin perfido, di questa mostra («Vedute italiane del ‘700 in collezioni private», Venezia, Museo Diocesano d’Arte Sacra, Monastero di S. Apollonia, fino all’8 novembre); mostra voluta dal Fai (Fondo per l’Ambiente Italiano), sostenuta encomiabilmente dalla Pirelli e realizzata con la determinante partecipazione del Valcanover; mostra il cui

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La famiglia Gandolfi

S’imbellettano, i più, o le più, con clamorosi, pacchiani paramenti e trucchi; richiamano folle, le quali, spesso, son costrette ad uscire in uno stato, per dir così, confusionale; come, certo, non lo erano prima d’entrare. Insomma, la gran macchina delta cultura-esposizionistica sta invadendo il territorio nazionale, e lapidando della nazione le già debil casse, con

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Federica Galli, vedutista degli anni ’80

Venezia — Federica Galli ha posto sul lungo, disteso, corroso, lucente, grigio, notturno, dorato corpo di Venezia l’indimenticabile corona di queste «Trentanove vedute», poema fermo e, insieme, tragico, testimonianza e, insieme, memento; e Venezia l’ha accolta ponendo, sul capo di lei, la corona di grande, europeissima «inciditrice»; e l’ha fatto, accogliendola in quella che è

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Il re della luce

VENEZIA – L’incongruenza di questa mostra (Henri Matisse: Matisse e l’Italia. Venezia, Ala Napoleonica e Museo Correr, fino al 18 ottobre), mostra per altri versi encomiabilissima, non abita, come lì per lì potrebbe sembrare, nell’evidente forzatura del suo sottotitolo. Matisse è, infatti, così grande, così universale maestro che non abbisogna d’appiglio alcuno perché una qualunque

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