Periodico

Ho sempre avuto (e di questo so che devo chiedere perdono) una naturale impossibilità ad aderire a movimenti che si classificano o che si significano con una formula ovvero con una sigla. Penso, comunque, che dire Cl oppure Comunione e liberazione, significhi sì e no sfiorare tutto ciò che tende e spinge questo entusiasmante evento […]

Carissimo Luca, questa lettera che ti mandiamo noi tutti che lavoriamo a questo settimanale e, con noi, tanti tuoi amici, vorremmo che t’arrivasse, calma e serena, e che ti si fermasse lì, sul cuore, quel cuore su cui chissà quante volte tua mamma ha appoggiato la sua fronte. Insieme che sul cuore, vorremmo che ti

Quello che in queste pagine offriamo in anteprima rappresenta senza dubbio un avvenimento per la cultura italiana: si tratta infatti del primo libro di una collana diretta da Giovanni Testori ed edita dalla Rizzoli nel suo settore ‘tascabili’, cioè nella Bur. Già il nome lascia intendere molto, ‘I libri della speranza’; libri che, rompendo con

Un maestro d’attori, un capocomico, ma soprattutto una guida d’anime, un maestro di vita; e con lui sei ragazzi attori decidono di mettere in scena la «gran storia e gran tragedia» dei Promessi Sposi. È un’azione teatrale, certo, un momento di teatro in cui ad essere messa alla prova più che l’abilità degli attori è

Arrivata nella vita d’un popolo e, anzi, nella vita dell’uomo, dell’uomo e basta, un’ora in cui la parola sembra perdere ogni potere d’illuminazione; è quando la realtà risulta inspiegabile alle misure che l’uomo con le sue sole forze è in grado di proporre ed usare. Terribile, angosciante, fradicia di dolore e di sangue, la realtà

Cari amici di Cl, mando questa lettera, anzi, questa invettiva-lamento a «Il Sabato», perché penso si la sede più giusta. Lettera, invettiva e lamento riguardano me, né più ne meno, di voi. Non riguardano me perché, senza essere di voi, sono, per più ragioni, a voi vicino. Mi riguardano, «sic e sempliciter», perché uomo; e,

«La verità forza della pace»: io, voi, tutti crediamo che non si possa in nessun modo avviare incontro su questo tema senza ricordare che questa definizione è stata data dal nostro grande, tenero, dolcissimo papa Giovanni Paolo II nell’omelia della Messa della solennità di Maria Madre di Dio il primo gennaio del 1980. (…) La