davide

MILANO – Con lindo rigore la Galleria Bergamini (via San Damiano), secondo ci indica in catalogo Roberto Tassi, un critico che molto amiamo, Inizia Il suo ” nuovo corso” nuovo corso, seppure la galleria resti sempre là, nel vecchio e nobile quartiere Venezia; e, anzi, si dichiari come una delle più stabili; se, da subito […]

Ci arriva da Friburgo, accompagnato da una lettera d’estrema cortesia, un sobrio, elegantissimo volumetto dedicato a Giorgio Morandi. A inviarci libro e missiva è il signor Franz Armin Morat, che noi qui moltissimo ringraziamo. Raccoglitore strenuo e, probabilmente, di un’unica e totalizzante passione (per l’appunto il nostro grande e silente Morandi), egli ci fa sapere

Sulla parete che ospita il grande affresco si è aperta, dopo i bombardamenti della guerra, una ragnatela di fenditure – In tanti anni non è stato ancora stato trovato il sistema tecnico per rendere stabile la costruzione – Il 19 marzo, posa di dodici segnali di guardia: uno è saltato nei giorni scorsi, rivelando che

Quanti ci seguono nel discorso che, da tempo, andiamo svolgendo su queste pagine suscitando polemiche che osiamo ritenere ci tornino di molto onore, sia pei problemi che di volta in volta aprono, sia per l’acuta durezza con cui si svolgono sia, infine, per la dimostrazione di miseria cui costringono, nel loro scendere in campo, alcuni

VENEZIA — È quasi certo che a nessun pittore del nostro tempo sia riuscito ciò che è riuscito a Balthus; crearsi tra nonchalance e calcolo, tra grazia e furbizia, tra riservatezza e strategia, il fascino d’un mito intoccabile a priori. Quasi che il pittore, dal silenzio del suo studio elegantissimo e aperto a pochi privilegiati,

Ci fa molto onore che la polemica, da noi pubblicamente aperta su queste colonne l’anno scorso, in occasione della mostra che la galleria Gian Ferrari di Milano ebbe a fare su «I falsi Martini», espertizzati come autentici dal professor Giulio Carlo Argan, abbia trovato la sua definitiva conclusione giudiziaria. In data 15 febbraio 1980, la

La personale, che durerà fino al 24 agosto, prende avvio dalle xilografie del ‘13 e percorre l’intera, inquieta, lucida parabola del maestro – Il segreto è nei colori acidi, protervi, anche quando sono tenerissimi: colori che son già di dopo la morte – Personaggi costretti alla mummificazione per assenza d’anima cui l’autore li costringe come

CALDÈS – Chi visiti le nostre valli e cerchi i segni di quell’artigianato che, un tempo, ne formò l’espressione e ne resse l’economia, è destinato a ricevere dure e amare delusioni. Ove non sia giunta anche là la rapacità degli antiquari, potrà al massimo accadergli di rintracciare qualche mobile o qualche oggetto d’uso domestico nelle

«Malcontenta, Malcontenta -quando il sole cade nel Brenta – il tuo viso si rovescia nell’acqua»: chiediamo venia al lettore se avviamo questo omaggio al grande Palladio, di cui ricorre quest’anno il quarto centenario della morte, riafferrando dentro la memoria questi miseri versi, lacerti d’una presunta poesia di subito dopo la guerra, scritta, lo ricordiamo bene,

PARMA – Può darsi che, come scrive il responsabile, cioè a dire Eugenio Riccòmini, soprintendente ai beni artistici e storici di Parma e Piacenza, l’idea di consentire al pubblico la vista ravvicinatissima della cupola correggesca del Duomo di Parma, sì da farlo trovare, saliti i centoventi gradini della scala a chiocciola, nel bel mezzo di