Giovanni Testori

davide

Il grande Ceruti era milanese

Il libro che da anni tutti i cerutiani attendevano, tanto quelli che alla sua arte s’erano criticamente applicati, quanto quelli che ad essa s’erano umanamente appassionati (Mina Gregori: «Giacomo Ceruti» – Edizione promossa da Credito Bergamasco), non inizia con un gemito o un sorriso di vita, bensì con una campana a morto battuta lentamente a […]

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Carluccio in prigionia disegnava fraternità

A poco più di un anno dalla morte di Luigi Carluccio, la vedova, signora Eva, ha fatto allo sposo e, contemporaneamente a noi, un bellissimo, commovente regalo; un regalo che è, prima ancora, omaggio; atto di memoria che è, prima ancora, atto di vita. Lo straordinario volume, straordinario per l’amore, la cura, la puntualità e

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Nella pittura di Congdon l’inno alla creazione

COMO – Dopo l’occasione proposta nel 1981 da Ferrara, è qui, sulle dolci, care rive del Lario, dentro la sua antica, adusta eppur nuova e moderna capitale, che vien offerta alla cultura italiana la possibilità di riparare l’incomprensibile torto che la cultura del mondo ha perpetrato, per decenni, nei confronti d’uno dei più grandi pittori

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Claude Lorrain, il mito della luce

PARIGI – Forse nessun testo direttamente critico riesce ad esprimere la misteriosa elitaria complicità che, da sempre, s’è costituita tra Claude Lorrain (1600-1682) e i suoi «aficionados» o, forse e addirittura, tra lui e l’intera storia dell’arte, quanto ciò che, nel 1823, John Constable, il grande paesaggista inglese, ebbe a scrivere alla moglie: «Non mi

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Mario Negri e la scultura monumento

MILANO – «Quando rimasi solo a controllare la mia opera, cercando conferma alle spinte ideali che mi avevano retto nella fatica, apparve delle quinte il personaggio dovuto, una donnina che disse: «Chi ha messo lì quel candelabro? Ieri non c’era». Cosi chiude il racconto relativo alla realizzazione e all’istallazione della sua «Stele dell’Adda», in Tirano,

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Raffaello, la tensione verso l’armonia

Chi, prendendo spunto dall’anniversario, volesse avvicinarsi o tentar di leggere l’arcata immensa dell’opera di Raffaello, tanto immensa da causare alla fine una sorta di spossante, complicatissima vertigine, che certo non è riducibile a pagina scritta alcuna, figuriamoci se alla pagina d’un quotidiano, sarà preso ben presto da un duplice e come dialettico stupore che diventerà

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Ogni intervento è databile, l’obbiettività è un mito

È probabile che, allorquando si parla o si discute di restauro, si dia per scontato di conoscere in che esso realmente consista; restauro è, certo, tutto quanto attiene alla conservazione del patrimonio o bene culturale (secondo oggi preferisce dirsi). Tuttavia scrivere «conservazione» determina subito la collocazione dell’atto restaurativo in un determinato momento della storia; poniamo,

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Un capolavoro ritrovato di Lorenzo Lotto

PARIGI – «Il signore Jacopo Pighetti gentiluomo bergamasco, per la cognitione delle belle lettere ornamento della sua patria, possiede un pietoso redentore con la Croce in ispalla»; così, a proposito di Lorenzo Lotto, annotava nelle sue «Meraviglie dell’arte» il Ridolfi (1648). Questo dipinto, dato fin qui per disperso, è con ogni probabilità lo stesso (inedito, dunque,

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