davide

MILANO – Un’aria sospesa e violetta, come d’una bruma lenta che stia sfogliando ogni cosa; il rumor segreto di piccoli denti, quasi d’un roditore che trafigga ma per costruirla, ogni immagine. Sulle pareti, otto «paesaggi» due «nevicate»; tre «vasi di rose»; due grandi «nature morte»; infine, tre disegni, due dei quali dedicati all’amatissimo Lotto. Disegni […]

VENEZIA – È ben certo: ogni esperienza dell’arte, purché sia grande, trova la sua giusta dimora e la sua giusta luce in ogni luogo; ma è altrettanto certo che ogni esperienza degnifica poi il luogo prescelto alla sua ostensione in modi che son solo suoi e che, senza mutarlo, lo ricuperano alla densità del proprio

VENEZIA – Era augurabile e giusto che, nel terzo centenario della nascita, Venezia dedicasse a Giambattista Piazzetta (1683-1754) una mostra; forse meno augurabile e giusto, almeno secondo i nostri pensieri, è che tale mostra, una volta realizzata, (Palazzo Vendramin Calergi, fino a settembre) risultasse tale da scaraventare addosso al protagonista tutta e intera la sua

ZURIGO — Può parer strano che, parlando d’un pittore come James Ensor (1860-1949), in occasione della mostra che Zurigo gli ha voluto dedicare (Kunsthaus, fino al 31 luglio); d’un pittore, cioè, passato alla storia per aver consegnato all’«immaginerie» dell’arte moderna alcune delle iconografie di più immediata riconoscibilità, alcune delle più tipiche e canoniche, almeno in

LONDRA – I miracoli, per dir così, di questa bellissima e commovente esposizione («Early Italian Paintings and Works of Art, 1300-1480», Matthiesen Fine Art Ltd, fino al 22 luglio) sono soprattutto due: il primo che, in un paese di civile e reale libertà, dunque di civile e reale cultura, come l’Inghilterra, sia possibile a una

LONDRA – Potessimo concederci il diritto di rivolgere due appunti ai lucidi, impareggiabili organizzatori di questa straordinaria e, per più sensi, unica e irripetibile rassegna («The essential cubism 1907-1920», The Tate Gallery, fino al 10 luglio), il cui titolo risulta di così difficile traduzione da indurci a riportarlo talquale nella lingua originale (o, forse, sarebbe

MILANO – La raccolta di «Disegni d’antichi maestri» messa assieme ed esposta da Enrico Cortona (Piazzetta della Guastalla, n.5, fino al 1° aprile) parte da un «Ercole» del grande Boccafumi (1486-1551) e si chiude su di un «Gruppo di pastori fra rovine» del Bison (1762-184)); quanti amano l’arte grafica avranno, lungo questi due estremi, di

PARIGI – Forse nessun testo direttamente critico riesce ad esprimere la misteriosa elitaria complicità che, da sempre, s’è costituita tra Claude Lorrain (1600-1682) e i suoi «aficionados» o, forse e addirittura, tra lui e l’intera storia dell’arte, quanto ciò che, nel 1823, John Constable, il grande paesaggista inglese, ebbe a scrivere alla moglie: «Non mi

MILANO – «Quando rimasi solo a controllare la mia opera, cercando conferma alle spinte ideali che mi avevano retto nella fatica, apparve delle quinte il personaggio dovuto, una donnina che disse: «Chi ha messo lì quel candelabro? Ieri non c’era». Cosi chiude il racconto relativo alla realizzazione e all’istallazione della sua «Stele dell’Adda», in Tirano,

Chi, prendendo spunto dall’anniversario, volesse avvicinarsi o tentar di leggere l’arcata immensa dell’opera di Raffaello, tanto immensa da causare alla fine una sorta di spossante, complicatissima vertigine, che certo non è riducibile a pagina scritta alcuna, figuriamoci se alla pagina d’un quotidiano, sarà preso ben presto da un duplice e come dialettico stupore che diventerà