Giovanni Testori

davide

Ventuno miliardi dissipano riserve e dubbi sul Mantegna?

Le previsioni della vigilia, per quanto ci fu dato sapere, non erano concordi circa il prezzo che l’«Adorazione dei Magi» di Andrea Mantegna (cm. 54,5×71), battuto mercoledì all’asta di «Christie’s», avrebbe raggiunto; forse perché la tempera, eseguita su tela finissima, ebbe una pubblica sortita solo nel 1982, allorché il suo proprietario, Marchese di Northampton, lo […]

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Il «nipotino» di Gaudenzio

Tutto può dirsi di Gianni Romano e delle mostre che suol organizzare con l’équipe dei suoi ferratissimi fedeli, tranne che non obbediscano ai segni della più tenace coerenza. Talvolta tale coerenza assume cadenze che rasentano il lesionismo. Un lesionismo che, dall’alta autorità del critico, plana, con sottili, sibilanti interrogativi sul tema che, di volta, in

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Lo sconosciuto di Ortisei

Vorremmo chiedere al lettore, che n’abbia conservato memoria, d’inserire la presente nota in quella serie aperta su queste pagine, l’agosto scorso, al titolo: «Genio degli ignoti»; serie che s’era fermata al secondo «ritratto» e che procede, dunque, seppure in diversi modi, e solo per rapidi accenni, con questo terzo, dedicato a Josef Moroder Lusenberg (1846-1939).

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Quel pennello intriso di polvere e di roccia

È probabile che non sembri buona regola critica, così come non è, di certo, buona regola mondana, frugare nella polvere. Secondo ci ammonisce il titolo d’un grande, epico e stravolto romanzo di Faulkner, le bandiere dell’uomo finiscono, infatti, tutte, dentro di lei; e in lei si sfilacciano e scompongono. Il che, dimesso ogni falso rispetto

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Il Caravaggio, genio e ladro

Napoli – Sacrosantamente gli esimi organizzatori di questa memorabile mostra («Caravaggio e il suo tempo», Napoli, Museo di Capodimonte, fino al 30 giugno), dove con ogni probabilità per l’ultima volta, è dato veder accostato un numero altissimo d’opere del Maestro, soprattutto quelle che s’usan chiamare «da stanza», han voluto dedicare la loro fatica a Roberto

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Città in attesa dell’Apocalisse

FLEUR BEVERLEY Galleria L’indicatore Roma, largo Toniolo 3 sino al 28 giugno Una mostra, tentata solo in parte, alcuni anni fa, in Germania e da noi, ma dilatata allora all’intera topografia delle città, a Genova; una mostra, dicevo, che, prima o poi, bisognerebbe affrontare è quella che consideri i livelli d’impatto, d’interesse, d’entusiasmo, d’urto ma,

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Così nacque il Barocco

S’è ormai costituita quale precisa ed attesa liturgia nei calendari dell’arte. Ogni anno, al versar della primavera nelle luci e nelle calure dell’estate, la celeberrima galleria londinese chiama a raccolta critici, amatori, collezionisti e pubblico; e, ogni volta, è un tema che vien affrontato come, ai privati, non sembrerebbe più concesso. Dietro ciascuno di questi

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«Match» fra vita e morte

Come accade a tutti i grandi artisti che vivono nella luminosa dannazione cui li costringe l’impossibilità d’ogni definizione stilistica e formale, anche De Kooning rivela un’assoluta, proterva e sacrificale immobilità di fondo; per esser più chiari, un’assoluta, proterva, sacrificale immobilità di natura; che coincide con una fedeltà, tra cieca e abbagliante, al proprio essere e

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