Giovanni Testori

Periodico

San Francesco e l’agonia del mondo

Chi, riaperte quelle che usano chiamarsi «Fonti francescane», vi si sia lentamente stretto e abbracciato, ovvero stretto e abbracciato ne sia stato, tentasse poi di paragonare l’immagine che, di Francesco, prorompe da quelle testimonianze così dirette da parer scalfite nella carne e nell’ossa, anzi scolpite proprio con lei, la carne, e con loro, le ossa; […]

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Preghiera della notte di Natale. Cristo nasce in Polonia

Tenero, piccolo, infinito Gesù della Capanna, anche quest’anno, nell’arco della nostra Liturgia, Tu rinasci, lì, tra Maria, Giuseppe, un asino, un bue e loro, i poveri, derelitti pastori; sopra di Te gli angeli cantano che sia pace agli uomini di buona volontà. Ma, sulla terra, c’è ancor meno pace che in altri Natali. Tuttavia, mai

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Figli, nella buona e nella cattiva salute

Caro Sabato, sono in vacanza così ti leggo oggi, che è lunedì. É il Sabato che scrive degli handicappati; poiché quest’anno, con altri amici, ho passato le domeniche pomeriggio a Cesano Boscone fra gli handicappati, vorrei porti delle domande. Anzitutto sul titolo: «Handicappati un dono così»; e se fosse una «maledizione così»? Forse non ho

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Detenuto in attesa d’amore

Credo che il punto esatto da cui iniziare questa nota siano le parole del recluso con cui si chiude il «dossier» di Alessandro Banfi e Roberto Fontolan: «Qui non recuperano niente – dice, infatti, quell’uomo – qui la gente diventa sempre più cattiva. L’umanità è disprezzata. Entrare in carcere è un annientamento». Anche linguisticamente ciò

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Parola d’ordine, uccidere in fretta il miracolo

(a proposito dell’apparizione della Madonna a Medjugorje) Nulla v’è di più simile alla cecità di chi presume di veder tutto; e di restringere il campo degli avvenimenti alla misura della propria tranquillità ideologica o, peggio ancora, politica. Sul miracolo, su questo intervento non compatibile con la presunta certezza dei vari «regimi» materialistici, su questo intervento

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Appello per liberare padre Jozo

Dunque, la religione si rivela un’altra volta l’esatto contrario di quell’«oppio dei popoli» come, strozzando le più profonde e vere ragioni dell’uomo, la si era voluta definire. Dunque, la fede in quell’immenso, continuo, doloroso miracolo che è la vita, apre nei popoli le sole crepe che riescano veramente a sfarinare il buio schiavismo del potere;

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Solo, braccato, sincero: gli mancò il centro, il Padre

La rilettura degli articoli che ebbe a scrivere attorno all’aborto (da quello del 19 gennaio 1975 a quello, anche più esplicito e chiaro, del 1 marzo, cui fu dato il titolo estremamente significante di «Non aver paura d’avere un cuore»), torna a segnalare Pasolini come uno dei pochissimi uomini di cultura che, in quegli anni

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