In Periodico

Nostra intervista all’autore di Interrogatorio a Maria  <<Anche quando ero blasfemo non sono mai riuscito a bestemmiare Dio e la Vergine>>    Milano, maggio, una giornata di sole. La <<Madunnina>> brilla, dorata, nell’aria, sui pinnacoli del Duomo; e, poco distante dal Duomo, proprio a due passi dall’Accademia di Brera, incontro Testori.  Mi introduce un amico

Giovanni Testori, uno degli uomini di cultura più discussi — suo malgrado e nonostante la volontà di non essere personaggio — è poeta, scrittore, uomo di teatro e articolista. Ma è, prima di tutto, un uomo di Dio, come tende a sottolineare egli stesso. E da uomo di fede si è presentato al grande pubblico

<> – <> – <> – <> – <<Perché è fallita la cultura marxista>> Il salone Pier Lombardo trabocca di pubblico come non mi era mai accaduto di vedere in un tetro milanese. Nei corridoi, all’ingresso della sala, si accalca la gente, in piedi. Non si comincia perché c’è chi, non rassegnandosi ad essere escluso

Giovanni Antonucci – Come valuta le reazioni degli spettatori romani che, a differenza di quelli milanesi, sono meno abituati al suo linguaggio? È sembrato a molti che l’Ambleto di alcuni anni fa fosse stato accolto con maggior favore a Roma? Giovanni Testori – Non lo so direttamente perché non ero presente ma Parenti mi ha

Il più duro e violento “j’accuse” di Testori alle avanguardie: <>. Bolaffiarte – La copertina che lei ha realizzato per la nostra rivista fa parte di un ciclo di pitture intitolato alla protagonista, Odette, al quale Giovanni Testori ha dedicato un libro. Come è nata l’idea, oggi insolita, di realizzare un ciclo di dipinti? Armando