I Cicli – Altre Relazioni

I sei disegni pervenuti in una singola cartella possono essere distinti in due gruppi sulla base delle filigrane dei fogli e delle relative dimensioni. In ogni caso si possono ritenere unitari dal punto di vista tecnico e formale, motivo per cui la datazione al 1965 indicata in soli due disegni è stata estesa all’intero gruppo. […]

I bozzetti sono stati realizzati da Testori per i costumi del dramma “Filippo” di Vittorio Alfieri messo in scena il 2 novembre del 1987 al Salone Pier Lombardo. Testori curò la regia, le scene e i costumi con la collaborazione di Emanuele Benterle. Alcuni dei costumi abbozzati si ispiravano agli abiti scolpiti da Pompeo Leoni

Iniziata una nuova fase dell’attività pittorica, Testori si rifà formalmente a tre opere realizzate in precedenza e le ripropone per mezzo della nuova tecnica in corso di sperimentazione, ovvero a matita su carta. Il processo di rimeditazione di opere precedenti in concomitanza con l’aprirsi di una nuova fase di ricerca pittorica si vede anche nei

Ritratti del giovane pugile dilettante Palmiro Masala che posò come modello per Testori tra la fine del 1969 e primi anni ’70.

Da una lettera del 22 dicembre 2003 di Guido De Caroli ad Alain Toubas emerge un gruppo di opere (“due dipinti e i due disegni”) donati da Giovanni Testori con dedica all’amico Ezio. Apprendiamo dalla stessa lettera che la dedica si rivolge probabilmente ad Ezio Melgrati, già Assessore alla Cultura del Comune di Milano nei

Presso la Biblioteca Comunale «Aurelio Saffi» di Forlì sono conservate 99 lettere indirizzate da Giovanni Testori a Walter Ronchi – purtroppo le risposte di Ronchi a Testori non sono sopravvissute – che, in parte dattiloscritte, in parte manoscritte, da un punto di vista cronologico si collocano pressoché tutte tra il mese di ottobre 1941 e

Nel giorno del suo quarantacinquesimo compleanno (12 maggio 1968) Testori realizza quattro piccoli disegni di rose dedicati all’amico Alain.

I tre acquerelli si inseriscono nel più ampio ciclo dei grandi ‘pugilatori’ ad olio a cui Testori lavora nei primi anni ’70.

I tre acquerelli che rappresentano la testa decapitata di un coniglio appoggiata sopra un foglio si mantengono in linea con il tema ricorrente della decapitazione umana e animale.