Giovanni Testori profeta del dolore
Giovanni Testori profeta del dolore Read More »
Giovanni Testori: Questi arresti? Ma no, queste sono bolle di marcio. Fosse solo lì, il guaio sarebbe ricomponibile. Si giudica questa connivenza tra potere economico, finanza e partiti come un male che una volta sistemato permette alla città di riguadagnare la sua verità. Non è così». G.T.: Come all’Est. Lì la disfatta clamorosa e totale
La peste di Milano Read More »
Risposta – «Chi soffre in quel modo vive in una dimensione profonda e definitiva, non ragiona come nelle banche. Quando mi hanno letto la lettera ho sentito quasi un comando: Cristo è vita che c’è comunque. Ma dico anche a A. G. di non uccidersi, perché se sa che dopo incontra Cristo, Cristo stesso gli
«Sì, Cristo avrà pietà di te ma ora ti aiuta a vivere» Read More »
Mi sembra di aver sempre scritto e dipinto. Ritrovo tra le mie carte scritti insospettabilmente antichi. Come critico d’arte avevo pubblicato sulla rivista «Domus» di Gio Ponti un articolo sulla mostra di Caravaggio nel ’39. Avevo sedici anni. Poi ho scritto un libro sui disegni di Matisse. Ero molto amico di Morlotti, che era di
Non scriverei più, nemmeno – e non me lo chiederebbero di certo -se potessi. Non saprei più trovare il nome e il cognome delle cose e delle persone. Oggi è impossibile: mi mancherebbero i termini. L’ultima volta che ho trovato un nome e un cognome è stato con Riboldi Gino, In Exitu. Non saprei più
Testori/La realtà è altrove Read More »
Lo leggo da quando ero ragazzetto. È una delle colonne cui, nei momenti più duri, mi sono sempre disperatamente aggrappato. Anche nei momenti dell’ira e della bestemmia sono sempre andato a sbattere contro queste colonne. San Paolo, questo inesorabile convertito, questo inesorabile testimone e rammentatore dopo Cristo con Cristo, per me è l’inevitabile. Rispetto tutte
Paolo, colonna della Carità Read More »
Giovanni Testori – Tutto è diventato più orrendo, più insostenibile. Il mondo è stanco; gli orrori del passato e quelli del presente stanno impastandosi e precipitando sopra la testa dell’uomo. Mi pare che siamo arrivati a un punto limite, oltre il quale non vedo proprio, salvo volersi proporre idiote illusioni, che salvezza resti all’uomo se
Cos’è il «Macbetto» Read More »
R.- Ho degli amori, dei bisogni, che sono la mia famiglia, la città, il paesaggio, la mia lingua. Tanzio, Gaudenzio, Giovanni D’Errico… ma queste cose le ho sempre spaccate con l’altra: la mia tensione, la mia tentazione anche fisica, anche erotica, anche di idee; per esempio amando in modo viscerale Géricault, Rimbaud. Mi riesce difficile
Insorgere per risorgere Read More »
R.: Non so perché vi siete messi in testa che io faccio tutta questa differenza fra un cattolico e un laico. Non è mica così. Io sono un cristiano scriteriato, e non vedo a che titolo potrei condannare altri. Certo, l’ostentazione di certezza, la sufficienza, l’ironia dei laici quando montano in cattedra e pretendono di
Sono un peccatore che non fa più scandalo Read More »
Risposta. Una scelta inevitabile. Solo nelle grandi nazioni che hanno perduto la guerra può avvenire qualcosa di interessante. In questo senso trovo che anche in Italia ci sono dei fermenti sommersi da non trascurare. Probabilmente, nella felicità, non si possono che fare cose mediocri. La libertà, quando arriva ai punti demenziali a cui è arrivata
Solo chi perde può riemergere Read More »