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PARIGI – È costatazione assai triste per chi, partendo da una posizione di rifiuto(storicamente è moralmente legittima quanto quella di consenso) abbia deciso d’avventurarsi con serena obiettività nella rilettura d’uno dei più venerati Maestri dell’avanguardia storica e, come conseguenza, dell’avanguardia post-storica, or’desso decretata dai suoi medesimi esegeti per morta e così protratta nei termini di […]

PARIGI — Non è cosa di tutti i giorni veder radunate in una sola sede alcune delle punte più alte che la storia del disegno ha raggiunto nella cultura europea e ancor meno di vederle emergere dalla lucida e gloriosa pianura d’un contesto com’è quello della mostra delle «Collections de Louis XIV», ormai in via di

Tempo fa, in un incontro, Anna Banti mi confessava di non voler più scrivere romanzi; questi – aggiungeva – non sono tempi per la narrativa; così sarebbe tornata alla critica d’arte, dove, del resto aveva cominciato e da dove, anni addietro, ci aveva inviato il suo indimenticabile Lotto. Il tema scelto per il suo gran

In questa mostra, fra le più stimolanti del genere «didattico-documentario», si può vedere lo straordinario ritratto equestre del patrizio genovese che impressionò Velasquez durante il suo primo soggiorno italiano    GENOVA – «…sono stato più volte a Genova et avuto intrinsechezza grandemente con alcuni personaggi eminenti di quella Repubblica…»: così, nel 1628, Rubens scriveva da

MILANO – Dobbiamo all’intelligenza e alla solerzia di Carlo Bertelli, nuovo soprintendente alle Gallerie di Milano, e dunque nuovo direttore di Brera, il quale mostra così di iniziare la sua «storia» milanese sapendo benissimo cosa significhi rendere vivo un museo, se anche Milano può partecipare o, addirittura, chiudere il grande anno rubensiano.   Da oggi, infatti,

I viaggi in Germania e in Francia – L’esperienza del Novecento – Piccole statue quasi tascabili, la maggioranza in terracotta – Materia, ispirazione e grembo materno – Erotismo nascosto MILANO – Ciò che non finisce mai di commuoverci ogniqualvolta siamo chiamati a visitare una mostra di Arturo Martini (come questa, breve, eppur bellissima, allestita in

Nato a Tomelloso nel 1936, le sue opere sono state esposte per la prima volta in Italia alla Galleria Galatea di Torino nel 1972 Esattezza allucinante e rassicurante quando dipinge ciò che resta del nostro mondo, distruggendo gli schemi dell’arte moderna Proprio negli stessi giorni in cui, su un settimanale di buona vendita, un critico

Si ripropone qui, giustamente, la sistemazione delle «Raccolte d’arte dell’Ospedale Maggiore» di Milano, visibili fin verso il Settanta ogni due anni ma, per mancanza di spazi e non certo di buone intenzioni, mai nella loro ricchissima complessità. Sia sufficiente ricordare come, al di là dei capolavori, per dir così, «esterni», nella Serie dei «Ritratti dei

Pochi giorni fa, esattamente il 5 febbraio, è caduto il quarto centenario della morte di Giovan Battista Moroni, uno dei più grandi ritrattisti dei Cinquecento, né solo italiano: certamente il più grande fra i ritrattisti «della realtà»: e, come tale, aperto, anzi, iniziatore di tutto quanto la pittura del secolo successivo avrebbe proposto di più

MILANO – Poteva parer impossibile impresa quella di chiudere e, insieme, aprire, di rappresentare, insomma, in una mostra i duecentanni della Scala, quanto dire, e in ogni senso, del più gran teatro che sia al mondo (così scrivendo non si fa trionfalismo alcuno; ci si assume, se mai, un carico straordinario di tradizioni e di