Giovanni Testori

davide

Quell’arte che viene dal bosco

TRENTO – Col titolo di «Restauri ed Acquisizioni 1973-1978» la provincia autonoma di Trento ci presenta in due sedi, Castello del Buonconsiglio e Palazzo delle Albare, una Mostra, aperta fino a tutto novembre, la quale, ove mai ce ne fosse bisogno, risulta un’ulteriore prova di come l’amministrazione dei Beni artistici riesca a passare dalla fase […]

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I Longobardi: l’eco delle battaglie

Le spade, i coltelli, le lance, gli scudi, insieme alle croci in lamina d’oro, sono la testimonianza di un popolo che è parte integrante della civiltà lombarda –Emozionante la ricostruzione di un telaio del tempo: rammenta l’eroica povertà in cui quella gente viveva a lavorava – Il centro della esemplare rassegna è l’ultima sala con

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Le Nain: il popolo e l’amore

Louis, Antoine e Mathieu rappresentano uno dei più appassionanti problemi della pittura secentesca Diversità fra la ripartizione in temi del catalogo e l’allestimento Un parallelo con il bresciano Ceruti – Il classicismo e la pressione realista dei caravaggeschi – La parabola del «numero uno» PARIGI – Si sussurrava da – tempo che la grande Mostra

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Salvare l’Ultima cena minacciata da un male misterioso

Il «Cenacolo» rischia di scomparire. Una sorta di cancro lo sta divorando rapidamente e le uniche speranze di salvezza sono legate a interventi radicali e urgenti. L’allarme è venuto al termine di una prima serie di esami compiuta in tre mesi da un gruppo di esperti: la parete del Refettorio di Santa Maria delle Grazie

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Forza ragazzi, che bella risata…

BOLOGNA – È uso che rasenta ormai, non tanto l’abuso, quanto il più qualunquistico diletto (ove pur ami fregiarsi, come nel presente caso accade attraverso le forbite parole d’Arturo Carlo Quintavalle, d’una agguerritissima coscienza di cosa sia rivoluzionario e di cosa, invece, sia conservatore o reazionario; anzi tanto più, quanto più quella coscienza viene esibita,

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«Non getteremo alcun fiore sul cadavere della Biennale»

VENEZIA – visto a che punto le cose dell’arte erano arrivate, sbagliarsi risultava davvero impossibile. E, di fatti, sbagliati non ci eravamo. L’andazzo è andazzo; e andò; anzi, trattandosi di Venezia, approdò; qui; all’acque; dell’imbenzinata e incatramata laguna. Ahi, Guardi! Ahi, Antonio Canal! Ahi, Bison (Giuseppe Bernardino)! Ahi, anche, Tdazio! «Pensile sull’acque», la Biennale, «mite»,

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De Chirico, tanti auguri

Volendo rammentare e, insieme, festeggiare il novantesimo compleanno di Giorgio de Chirico nulla, crediamo, sia più principescamente appropriato che stendere ai piedi della sua invidiabilissima età una corusca passatoia di porpora; una passatoia tempestata di diamanti, bordata di penne e di piume che sian tutte di struzzi, pavoni e uccelli del paradiso, ma altresì di

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Giacometti: l’ossessione del vuoto senza nome

SAINT-PAUL DE VENCE – Cosa significhi accettare con la dignità della pazienza l’apparire qui, in questo spazio determinato e crocefisso, e per un tempo anch’esso determinato e crocefisso; e cosa vivere nella finitezza e nell’ombra quando tutto, in noi, tende verso l’infinitezza e la luce; che senso abbia accettare ed assumere dentro le proprie ossa

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