davide

Di tanto in tanto il vento (ma di vento propriamente non si tratta) ci porta notizie davanti alle quali ci chiediamo prima se siano vere, poi se chi ci governa e proclama di voler rispettare la nostra storia passata, presente e futura non stia perdendo la ragione. Già ci sembra lesivo del complesso e plurisecolare […]

Non avevamo dubbi circa la disposizione innica della pregiata cultura italiana (o di quella che tale ama ritenersi) di perder il proprio senno, ogni qualvolta ne avesse occasione, a proposito della necessità «d’être absolument moderne» e insieme «d’être absolument européen»; né avevamo dubbi che la «metafisica» mostra veneziana avrebbe offerto il destro a che tale

Ci arriva sul tavolo, nella consueta, densa e intrigantissima mole, il volume relativo alla XXXII annata di «Arte veneta»; la sola rivista d’arte italiana che, assieme a «Paragone», e come quella nata all’alba del dopoguerra, abbia tenuto duro e continui la sua lunga giornata portando contributi la cui qualità unita alla costanza del ritmo pone

PARIGI – Ancora una volta l’infame giocattolo del Beaubourg, sconcezza da se medesima sconciantesi dentro l’antico, sacro ventre di Parigi. Vaghezza mi punge di rammentare come, pochissime settimane fa, l’incaricato dal settimanale L’Espresso, italica e oggidì ingrigita versione dell’omonimo «hebdomadaire parisien»; l’incaricato, dicevo, di ritrarre il qui scrivente accusavami d’aver colpito, quanto a palazzi, solo

COMO — Prima d’affrontare l’argomento, ci sembra necessario segnalare quanto sia ingiusto che Mostre come la presente, la cui preparazione è costata studi, tempo e denaro, vengano tenute aperte solo venti giorni (essa si chiuderà infatti il primo luglio essendosi avviata il dieci giugno); meno, cioè, di quanto sian soliti riservare alle loro esposizioni le

MILANO – La stagione milanese si chiude con una Mostra coraggiosa ed esemplare che prende avvio proprio stasera (Arturo Martini: autentici e falsi a confronto – Galleria Gian Ferrari, via Gesù 19) e che richiamerà, ne siamo certi, la folla che essa si merita. Questa Mostra è frutto della passione e della ferma chiarezza d’un

FIRENZE — La Mostra di cinquanta fogli anatomici di Leonardo da Vinci, provenienti dalla Biblioteca Reale di Windsor (Palazzo Vecchio, fino a settembre), Mostra resa possibile dalla generosità della Regina di Gran Bretagna, è di quelle che nessuno, potendo, dovrebbe mancare. L’esperienza che se ne cava, ancorché i disegni esposti affermino e in effetti s’attengano

Milano – Se mi chiedessero d’indicare dove risieda la prova certa, anzi la certissima prova che un pittore è dotato di verità poetica, immaginativa, fantastica e persino fantasmatica (e non dei loro surrogati pretestuosi e letterari di cui tanto s’è dilettata e si diletta la contemporaneità), risponderei nella sua capacità di riinventare il quotidiano, l’ovvio,

TORINO – La data, per dir così, di resurrezione di Giacomo Jaquerio (1375 circa-1453), è il 1914, allorché sugli affreschi del Presbitero dell’Abazia di Sant’Antonio di Ranverso, rimosso lo scialbo della calce risalente ai tempi della peste, si scoprì la fatidica iscrizione: «picta fuit ista capella per manum Jacobi Jaqueri de Taurino». Da allora la

TENERO (Locarno) – È quasi certo che, ove mai Francese invece che un così forte, intransigente pittore, fosse stato uno scrittore non ci avrebbe dato nessun romanzo, nessun poema e nessuna tragedia; forse non ci avrebbe dato neppure nessun canzoniere; ma sì e solo un lungo, incessante, indefettibile diario in cui la sua tensione nell’affrontare