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MILANO – È vero: non facciamo che sbagliare. Avevamo osato pensare che nel prender in mano la rivendicazione della parte che lei, Eva, ebbe entro i complessissimi fatti dell’arte moderna, il critico- donna avrebbe cominciato col porsi la domanda principe, quella riguardante il vero e proprio significato della fatal parola: avanguardia; e che, una volta […]

FAENZA—La mostra «l’arte neoclassica a Faenza 1780/1820» (fino al 26 novembre) con cui la città romagnola ha partecipato, e con pieno diritto, all’Esposizione del Settecento Emiliano che, secondo abbiam visto, s’è voluta stendere come un gran tappeto di storia e di cultura su tutto quanto il territorio dell’opulenta regione, risulta così giusta nel suo piano

REGGIO EMILIA – Ho sentito sussurrare che i nostri resoconti sulle Mostre settecentesche di Emilia avrebbero peccato per eccesso di metafore gastronomiche. Se questo è vero, la colpa sarebbe da imputare tutta e solo a noi. Ecco, infatti, a darci una mano la succolenta, seppur troppo breve e limitata, Esposizione che la città di Reggio

PARIGI- La mostra di Pablo Picasso (1881-1973) apertasi al Gran Palais (fino al 7 gennaio) esibisce, a tutte lettere, un sottotitolo che suona così: «opere ricevute in pagamento dei diritti di successione». A ricevere tale pagamento dalla famiglia del famoso artista è lo Stato francese che della qui esposta risoluzione d’un intrico ereditario complessissimo ed

MILANO – «È poi tutto qui? Perché se è così, allor lasciamo andare…» – l’indimenticabile, strisciante, vellutata, albicocchica voce d’Ornella Vanoni c’inseguiva, con il suo sottile amichevole invito, mentre uscivamo dal Padiglione d’arte contemporanea di Via Palestro dopo aver visto (visto? Ma visto che?); insomma dopo aver tentato di vedere, quasi terminata, la Mostra di

MILANO – Ogni due anni, col ritmo degli eventi naturali; col ritmo secondo cui l’inverno passa nella primavera, la primavera nell’estate, l’estate nell’autunno e sul suo finire, l’autunno di riconduce dentro l’inverno, Federica Galli lascia i suoi boschi, le sue prode, le sue rogge, i suoi campi, i filari dei suoi pioppi, la cascina della

MILANO – Luciano Zanoni, fabbro in Caldés, Val di Sole: dovrebbe essere questa la scheda di presentazione del duro e commovente, semplicissimo e possente scultore in ferro che la «Compagnia del disegno» (via Lanzone, 5) ci presenta per questo Natale. Nella verdissima valle che dal Tonale scende verso Clés o che da Clés sale verso

MILANO – «Boom dell’eroina»: così si chiude il tabellone che accompagna la «multivision» della quarta sezione intitolata «Il senso della moda»; quarta delle cinque in cui s’è voluto dividere lo spazio della «Nuova Triennale». Accanto alla scritta, la data: 1980. Dunque, nelle relazioni «tra moda e movimenti giovanili», non s’è trovato di meglio, per il

PARIGI— Che splendida occasione si sono lasciati sfuggire gli organizzatori della mostra La Famille des portraits (Museo delle arti decorative, sino al 15 febbraio)! Non si scrive questo per intervenire nel merito del disegno da loro prestabilito; lo si scrive, anzi, per rispettarlo e onorarlo; e perché spiace che, nel suo assembramento, la mostra non