Giovanni Testori

davide

Il Ribera del ‘900

Sarebbe desiderabile che la critica dedita all’arte contemporanea, critica il cui intento sembra spesso consistere, non già nel conoscere e nel cercare di capire ciò che va accadendo, bensì nell’immediata, indifferenziata segnalazione e nell’altrettanto immediata e indifferenziata archiviazione, non importa se dell’esistente o dell’inesistente, se del vero o del falso; sarebbe desiderabile, dicevo, che tale […]

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Kokoschka senza Firenze

Nella nota introduttiva alla presente rassegna (nota dalla titolazione vagamente rambo-filmica: «O.K. per Oskar Kokoschka») Sergio Salvi, direttore del Centro mostre di Firenze, sembra prendersela in modi assai strani con le esposizioni «troppo vaste, spesso noiose, sempre faticose»; il tutto come se la funzione di un atto culturale, realizzato col pubblico denaro, fosse quella di

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La «Pietà» nasceva dal reale

C’è da augurarsi che, dopo l’altre, recenti rassegne e, soprattutto, dopo la gran massa di lavoro filologico culminata in quella vera e propria fondazione che è il «catalogo» della Quinsac, questa mostra sia l’occasione giusta per collocare Segantini entro le febbricitanti, complicatissime trame che l’arte europea ebbe a disegnare sul finire del secolo scorso; per

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Martin Disler, vortici di conoscenza

Nel catalogo di questa che è, per certo, una delle mostre più sorprendenti della stagione, catalogo dotato d’un testo ardente e bellissimo di Démosthènes Davvetas, il visitatore troverà stampato un frammento di Disler scrittore. In esso egli immagina che un pittore «si esibisca» in uno stadio colmo di folla e che, eccitato da questa, il

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