CORRISPONDENZA NEL TITOLO
CORRISPONDENZA NELLA VOCE BIBLIOGRAFICA
... Giacomo Paracca nella Cappella della Strage del Sacro Monte di Varallo, utilizzato anche per la locandina dello spettacolo e la copertina della riedizione del libro (1976.R5). Testori racconta la sua Ari...
Intervento su Luisa Rossi, protagonista de L’Arialda (1960.V4) nella messa in scena del 1976.
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... andi personalità della cultura del XX secolo, osservata da chi si era trovato in più occasioni a collaborare con lui (dalla sceneggiatura di Rocco e i suoi fratelli alle messe in scene di L’Arial...
Intervento sull’Arialda (1960.V4) e la nuova forma della censura.
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Breve intervento pubblicato al centro dell’articolo di Tullio Kezich, L’Arialda: alla prima, l’ultima battaglia, dedicato ai trent’anni dalla censura dello spettacolo di Testor ...
Caro Luchino, il tuo "Rocco" è arte e filosofia
2000.P.2 - Milano
Scritti e messe in scena Periodico
Lettera a Luchino Visconti, su L’Arialda (1960.V4) e su Rocco e i suoi fratelli, datata “5 ottobre 1960” e pubblicata in margine a un articolo di Luca Doninelli.
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In anteprima un brano della tragedia in tre atti che l'autore dell'«Arialda» scrisse fra il 1961 e il 1965. Protagonista un industriale ...
CORRISPONDENZA NEL TESTO
... Testori, ricco di implicazioni non soltanto estetiche. È uno scritto di vitale interesse anche perché pochi sanno che il narratore della “Gilda del Mac Mahon” e il drammaturgo dell’“Arialda” è anche un appassionato e fervido cultore delle ricerche sulle arti figurative.
Roberto Longhi, questo grande, questo carissimo maestro, mi perdonerà se comincio le mie poche parole sulla sua “Summa” giovanile ricordando come l'ultimo...
... i sensi delle di lei sorelle di latte, che si nominano invidia ed isteria. L'incaricato «espressico», per quel che mi riguarda, s'era fermato alla motocicletta e (sbagliando) ai freni de L'Arialda (1960). Ignorava, pel resto (o simulava d'ignorare) ogni cosa. Ignorava, ad esempio, come qualche tempo prima che venisse alla luce l'oggimai abusata e deresponsabilizzata metafora del Palazzo, avevo con le mie magre forze tentato (e fu ne L'Ambleto)...
... io ricordo bene, proprio delle «erbe»; del libretto, della copertina verde che chissà come si era stinta; lui era già diventato celebre; a me stava cadendo sulla testa lo scandalo de L’Arialda... ed ecco, ancora in questo nuovo incontro, non so parlare con lui d'altro che di quei fiori, di quelle foglie, di quei piccoli rami, di quelle erbe.
Così vuole la memoria, quando risulta più forte del presente e la fedeltà e il filo che essa...
... disdoro. Chi mise, in queste pagine, la zampa, oltre lo scandalo e il processo, peraltro già un poco lontani, in cui l’amata città m’aveva coinvolto per gridi e le implicazioni dell’Arialda? Una mosca? O non, invece, qualche a me sconosciuto (ma non troppo) moscone? Riposino in pace. I morti.
Anche i mosconi. Quando siano usciti da questa valle; di lacrime e di maffie. È così sull’avventura, chissà perché qui rammentata, pronunciamo...
... tritura e tortura, proprio come in una sublime «minestra» del dolore e della speranza. La «nouvelle cuisine» non si sapeva ancora che cosa fosse. Ma, quanto, invece, la minestra! Quella dell’Arialda, prima che urli ai morti affinché vengano a prenderla e liberarla dall’angoscia dell’esistere; quella del Pessina Dante; quella del Carisma e di tant’altre personae mie delle quali, a contatto con i disegni ferroniani, rivedo le facce,...