Scritti e messe in scena

SPOLETO – Il catalogo, di classe al tutto balthuslana, che l’Electa ha stampato per questa mostra spoletina (Balthus, disegni e acquerelli, Palazzo Racani-Arroni, fino al 31 luglio), certo la più aquisita, la più voyeurlaticamente perfida, la più arcanamente elegante, ma altresì la più irrimediabilmente datante che, del famoso in «alto loco», celebrato e concelebrato maestro, […]

Al Vasari, che ebbe a visitarlo nel maggio del 1556, il «Cenacolo» vinciano parve «tanto mal condotto, che non si scorge più se non una macchia abbagliata»; immagine misteriosa e bellissima che sembra nascere da un dipiù e, insieme, da un dimeno nei confronti di ciò che, forse, aveva previsto di vedere, oltre che dall’indistruttibilità

ASSISI – A mezzo, o poco più, dell’anno francescano la Giunta regionale umbra, confortata e assistita da enti ed istituzioni, va spalancando, in ben cinque mostre, il tema del gran Santo. Tre, di queste mostre, s’aprono oggi stesso; e son quelle d’Assisi, che ha come titolo Storia e arte; quella di Narni, dedicata a Chiese

VENEZIA – Che splendido, lucido, glorificante omaggio la cultura veneta è riuscita a dedicare al principe dei suoi vedutisti («Canaletto; disegni, dipinti, incisioni», Isola di San Giorgio, fino a ottobre)! Ne va il merito, che non è di poco momento, a tutta la Fondazione Cini e, in misura particolare o, forse massima, a Alessandro Bettagno.

È difficile dar conto d’una personalità ricca e complessa come quella di Anna Maria Brizio, meglio ancora, della Brizio, così, infatti, «tout court» s’era soliti chiamarla, morta pochi giorni fa, a Rapallo, ma nata a Sale (Alessandria) nel 1902; difficile, dicevo, darne conto, non solo per la sua vicenda storica dell’arte, che fu tra le

Milano – ciò che s’avverte sostando davanti alle pareti sulle quali stanno appese, anzi scolpite, ovvero costrutte, come facevano i muratori d’un tempo con calci e mattoni, queste Rocce di Morlotti (Galleria Bergamini, via San Damino), è una sorta di silenzio attonito, in cui tragicità e beatitudine sembrano finalmente accordarsi e coesistere. Quel silenzio, per

MILANO – Questa raccolta d’arte del nostro tempo, affidata allo Stato, è dedicata agli artisti e agli amatori d’ieri, d’oggi e di domani. Emilio e Maria Jesi; così dice la breve, umile iscrizione che ci saluta all’ingresso del nuovo allestimento che, della collezione Jesi. Carlo Bertelli ha aperto, in questi giorni, a Brera; e che

MILANO – Dopo la mostra dedicata all’Opera incisa di Pietro Testa (1977); dopo le successive, riferite alle incisioni del Maratti (1979) e del Cantarini (1980) ecco, nella Sala viscontea del Castello sforzesco, e sempre per iniziativa della Civica raccolta Bertarelli, retta con vigile intelligenza da Clella Alberici, la rassegna dell’Opera incisa del Grechetto, anzi, per

I lettori che ci seguono sanno che, su queste colonne, non abbiamo mai mancato di segnalare e illuminare il peso, anzi il vero e proprio, irrinunciabile apporto che, al conoscersi e al divenire dell’arte, tanto antica, quanto moderna, hanno offerto e continuano ad offrire i mercanti; i quali, assai di sovente, vedono e, dunque, arrivano

VICENZA-TREVISO – La città da cui facciamo pervenite queste note sono 2; ma, proseguendo nel tempo, diventeranno ben 13; a Treviso seguirà, infatti, Trieste; quindi, nell’esatta successione, Verona, Venezia, Mestre, Pordenone, Udine, Gorizia, Belluno, Padova, Rovigo e, infine, Bassano, dove il viaggio della mostra, Intitolata Pietro Longhi; 1 dipinti di Palazzo Leoni Montanari si chiuderà.