Macchè ‘700, il Filippo è roba d’oggi
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«È l’esecuzione del Catechismo. Io sono schiavo del mio battesimo». Così recita un folgorante verso di Arthur Rimbaud che Giovanni Testori ha voluto mettere come “memento” sul frontespizio del suo Confiteor. E proprio con il Confiteor prenderà avvio una nuova trilogia teatrale che vedrà in scena In exitu (da un suo romanzo, per altro ancora
Spiego la parola come centro del vero teatro Read More »
L’atmosfera è tesa, le parole spezzano l’aria come lampi senza colore, il grigio del palcoscenico invade l’intera sala. Giovanni Testori non è soddisfatto, sale lui stesso in scena e mostra ai cinque attori che debutteranno giovedì a Padova come deve essere il suo Oreste. Un dramma che intimorisce questo di Alfieri, anche perché la sua
“Oreste” barbarico, immobile, senza scene Read More »
«La cultura si paga con il sacrificio. Ma oggi nemmeno i giovani resistono alla ignobiltà festaiola, salottiera, venduta e cretina». I premi? «Pastine». Resistere, resistere, resistere. Ma a che? Resistere alla seduzione della lira, al mercimonio dei corpi e delle anime, alla grande insalottata (ossia: insalata dei salotti). All’impostura del successo. E, fin qui, tutto
Il j’accuse di Testori Read More »
Parlare di Giovanni Testori vuol dire, per certi versi, parlare di Milano e del suo hinterland, mescolati insieme in un unico, immenso «grembo». Nato a Novate nel 1923 egli ha permeato di sé, con la sua opera, tutta la vita culturale milanese a partire dagli anni dell’immediato dopoguerra. Pittore, critico d’arte, giornalista, poeta, romanziere, drammaturgo
Giovanni Testori profeta della città lacerata Read More »