... i pochi gelsi nudi sul ciglio del sentiero: il sentiero! Come ti affatichi a rimanere ferma sostenendone la presenza. Si snoda negli occhi la passeggiata, riconosci le curve dal suo sguardo, avverti Il ponte dal silenzio: la meta è là, all’ansa calma del fiume, dove s’elettrizza, nel diritto filo del volo, la ballerina. Poi il ritorno. La canzone d’allora ti schiude le labbra anche stasera, e alle tempie battono i passi di brina. Sulla...

... compositivo chiuso e bloccato negli spogli vocaboli di un linguaggio tutto teso all’essenziale, a lavorare sull’osso, come da tanto tempo in Italia non si vedeva, i Cavalli, e dello stesso anno Il ponte caricatore a Forte de’ Marmi, la Donna che si asciuga, finché la produzione si infoltisce talmente che citarne anche solo i quadri memorabili sarebbe stendere un catalogo, cosa che non ci sentiamo di fare. Anni felicissimi sono quelli...

Giovanni Testori, nato a Novate Milanese trentasei anni orsono, s’è acquistato rinomanza per due libri di racconti (“Il ponte della Ghisolfa”, “La Gilda del Mac Mahon”) che evocano con inso ...

... nel tempo e prendiamo tra le mani le fotografie di quei treni, fotografie scattate dal grande, superbo e, per fortuna, esistentissimo Maligno (ancorché l’abbia riaffermato, assai di recente, Il pontefice), scorgiamo che a restar giù, sul marciapiede, anzi a non entrar neppure dentro i privilegiati recinti della ferrovia, sono pochissimi; quasi sempre gli stessi; certo e sempre con gli stessi segni di disperazione, di saturnina malinconia,...

... che, da là dove ora riposa, ci ha offerto, dovremmo noi che scriviamo e, forse, anche quanti leggono, ringraziarlo; e, poiché è anche segno di pace, benedirlo. Basterà dire di Paolo VI che fu Il pontefice dei tempi della difficoltà, della fatica, della pena e del dolore? Tentiamo di approssimarci a ciò che non può essere accostato che parzialmente; metro questo che, se vale per ogni uomo, in misura ancor maggiore vale per chi, sulla...

... la recita di martedì sotto gli occhi di Giovanni Paolo II ha appunto rappresentato questo. Prima di lasciar via libera agli attori dell’Arca, Giovanni Testori ha voluto ringraziare Il pontefice dell’attenzione e dell’occasione offerta; s’è trattato, in verità, di una sorta di bilancio spirituale della propria attività di scrittore al servizio della fede. Ve lo proponiamo perché meglio di ogni cronaca e meglio di ogni commento...

... come la comunicazione centrale e, per dir così, portante di tutto il convegno. Ne era stata delegata Mina Gregori che costruì con lucida, solida profondità, quasi d’antico architetto padano, Il ponte sul quale soltanto fu poi possibile avvenissero (e reggessero) le esegesi, le analisi, le esercitazioni e, talvolta, gli arrischiati equilibrismi critici, dei successivi interventi. Carlo Ginzburg, con grave voce tonante (ma, mi credo, ben...

... ora a questa, ora a quella parte; e serva non alla totalità dell'uomo, ma a un suo determinato e limitato interesse. È per l'appunto il caso del discorso di mercoledì, 16 gennaio, nel quale Il pontefice proseguiva l'analisi, già intrapresa, del libro della Genesi; analisi che non può essere separata dalle precedenti, né dalle seguenti. Così il canto all'amore tra uomo e donna che il Papa ne ha tratto (canto di un'altezza, d'una calma...

... verità e delle proprie responsabilità. E, dunque, in primissima istanza, parole malgrado tutto, di speranza e di fiducia. Come sempre, ma questa volta con passione ancor più decisa e struggente, Il pontefice, proprio mentre la sua patria si ritrova sull’orlo dell’abisso, si riferisce a lui, all’uomo, alla sua vita, al suo respiro, al suo sangue. «Ricordo quello che ho detto in settembre: non può essere versato sangue polacco poiché...

... affascinante, dorata e insieme lugubre sconfinatezza; la mostra, dicevo, è di quelle che si vorrebbe non finissero più. Questo, non lo si scrive soltanto perché la nostra vita, passata ben oltre Il ponte della maturità, continua a trascinarsi nel turpe viscere del peccato; seppure, e in misura non breve, anche per quello. Né, francamente, vediamo perché dovremmo tacerlo. Visto che il pensiero di chi la mostra ha progettato e svolto, quantunque...

... una certa, neoclericale, o fintamente laica, felicità pareva correre in quel continuare, in quell’insistere a colpire e ferire; ciò veniva fatto, si diceva, proprio perché la Chiesa, e con lei Il pontefice, vivessero solo della e nella carità. Ed ecco, di colpo, la stessa carità non ha più senso; né la Chiesa par più essere il luogo della sua custodia e del suo esercizio. Mi sono chiesto, tutti questi giorni, perché mai nessuno...